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Surrealismo Paesaggio Pittura "Foresta Galattica" pittore Émilie PAULY acrilico tela
Dipinto «Foresta Galattica», Émilie PAULY - Jose Art Gallery
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Foresta Galattica

Émilie PAULYFrancia
Opere d'arte originali, 54×65 cm, 2024
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Caratteristiche del Dipinto “Foresta Galattica”

Anno di creazione2024
Dimensioni54 L × 65 A × 0.3 P   cm
Tipi di artepittura
Stilesurrealismo
Generepaesaggio
Materialiacrilico, tela
Metodo di imballaggioіmballaggio in cartone
Parole chiave
pittura ingenuapaesaggio immaginariopianetaSaturnofiumerazzospaziomalvaViolagalassiaalbero immaginarioforestanuvolespazialemeleuccellicreature immaginariegalatticofantasticobuco neroprimaverafioricascataalbero di melerosa

Descrizione dell'opera “Foresta Galattica”

Traduzione automatica

Eccoci nel cuore di una foresta galattica. Per accedervi basta prendere il buco nero in cima al tavolo. Mentre un piccolo razzo si prepara a raggiungerci in questo mondo immaginario, puntando il naso fuori dal tunnel stellare, un altro ci lascia per visitare altre galassie. Qui tutto è gioco, dolcezza e voluttà. Nel cielo un gruppo di nuvole gioca al gatto col topo. I genitori, sdraiati uno sopra l'altro a sinistra della luna, formano una coppia felice, divertita dai giochi dei loro due figli. Il più grande, munito di retino per farfalle, corre dietro al più piccolo, che lo deride. Entrambi i genitori sono toccati da questo spettacolo. Insieme formano un magnifico paesaggio celeste sul quale è venuto a trovare rifugio un uccello leone marino col cappello. Sdraiato sul lato della nuvola più grande come su uno scoglio in riva al mare, riposa vicino agli alberi e alle conchiglie.

Opere d'arte all'interno

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Informazioni sull'artista
Émilie PAULY

Émilie PAULY, Francia

Artista autodidatta, ho iniziato a dipingere nel 2014, qualche anno dopo la nascita di mio figlio. Il percorso che mi ha portato alla pittura? Essenzialmente il bisogno di fuggire da una vita professionale noiosa, di riconnettermi con i miei sogni d'infanzia in un momento in cui avevo perso me stesso, e il desiderio di portare la fantasia a tutti (grandi e piccini). Ero affascinato dalle magnifiche illustrazioni scoperte nei libri per bambini che leggevo a mio figlio, e volevo creare le mie immagini, i miei dipinti, che raccontassero la storia del mio mondo interiore, dei miei sogni, delle mie fantasie, dei miei ideali . Ho voluto dipingere ciò che mi trasportava per non dimenticarlo mai, per conservarne un ricordo da poter tramandare, comunicare. Volevo dipingere per riconciliarmi con una vita in cui non mi riconoscevo davvero, per scoprire chi ero, finalmente. Accetta il passato, comprendi il presente che ne deriva e amalo. Perché la bellezza in fondo è ovunque e perché è sempre possibile riscrivere la storia della propria vita. Quando creo personaggi a matita, non so mai in anticipo cosa disegnerò. Lascio andare la mano e poi vedo cosa appare. Mi piace non sapere dove mi porteranno le mie azioni. Mi piace sorprendermi per ciò che emerge dai primi tratti di matita. Ho la piacevole sensazione di accedere a qualcosa di me che era andato perduto (nel mio inconscio o nei miei ricordi lontani, che importa?). Quando ho raccolto un numero sufficientemente ampio di disegni a matita, cerco quelli che potrebbero essere assemblati nella stessa scena, i personaggi che potrebbero vivere insieme avventure all'interno dello stesso dipinto. Trascorro molto tempo creando queste composizioni. Quando ho scoperto quali personaggi hanno delle cose da dirsi e in quale ambiente potrebbero evolversi, passo alla pittura. Dipingo sempre prima il mio sfondo (un paesaggio naturale) poi ci inserisco i miei personaggi. Tutto è fatto con tempera acrilica. La pittura e il disegno mi sembravano mezzi espressivi più affidabili e più potenti dei testi e dei discorsi. Linguista di formazione, ho tuttavia lavorato a lungo sulle parole e sulla costruzione del significato, mentre preparavo la mia tesi di dottorato. La polisemia delle lingue a volte è così vertiginosa! Se sono rimasto sensibile alla poesia delle opere letterarie così come alla bellezza delle argomentazioni ben condotte, queste mi commuovono meno, oggi, della poesia o della bellezza delle immagini. Le parole, a volte fuorvianti o fonte di malintesi, mai abbastanza colorate o al contrario troppo sature, non possono fare tutto. Quando non sappiamo più cosa dire né come dirlo, quando mancano le parole, quando è richiesto il silenzio, la pittura, la scultura, la musica o la danza possono prendere il sopravvento, per il piacere di tutti. Laddove parole e linguaggi ci separano, l’arte alla fine ci unisce.

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