Anno di creazione | 2024 |
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Dimensioni | 42 L × 29.7 A × 0.1 P cm |
Tipi di arte | pittura |
Stile | espressionismo |
Genere | storico |
Materiali | acrilico, carta |
Metodo di imballaggio | іmballaggio in cartone |
In 'Nicho Torre', Enrico Napoletano ci invita in un viaggio tra la solidità dell'architettura e la fluidità del mondo dei sogni. Questo dipinto ci immerge in una fantasia architettonica in cui forme tribali si mescolano con strutture oniriche, il tutto immerso in un viola magistrale che aggiunge profondità e mistero. L'arte tribale e l'architettura non solo coesistono, ma si fondono in un'espressione di desideri, desideri e nella costante ricerca dell'artista di unire due mondi. Pertanto, questo pezzo diventa non solo un'opera d'arte, ma una finestra sui sogni e sulle riflessioni più profondi dell'artista.
Enrico Napoletano, figlio di genitori italiani, è nato in Venezuela nel 1974. Dopo aver esposto in numerose gallerie ed aver ricevuto riconoscimenti per le sue opere nel paese natale, è tornato in Italia come architetto con un master in Filosofia, precisamente nella città d'arte di Firenze, per proseguire la sua formazione artistica. Durante il soggiorno fiorentino vinse il primo premio per la migliore scultura, premio conferitogli dall'ex direttore dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, il professor Domenico Vigggiano. Ha continuato il suo viaggio in tutta Italia, esponendo in città come Roma, Spoleto, Torino, tra le altre, e partecipando a vari eventi, tra cui il Festival Internazionale di Cannes. È stato intervistato dalla rivista Voyage Houston negli Stati Uniti, che lo ha presentato nella pubblicazione bisettimanale nella sezione Art & Life. È stato inoltre selezionato per un catalogo esclusivo, curato dalla Dott.ssa Elena Gollini, esperta d'arte, che ha scritto un'eccellente recensione critica del suo lavoro. Il suo lavoro è il risultato di un'immensa elaborazione psichica e intellettuale e di una sintesi di esperienze vissute che sono riuscite a spogliare del superfluo e a raccogliere ciò che per lui è fondamentale. In questo processo, ha riconosciuto che non dipinge ciò che vede ma illustra ciò che sente o immagina, aggiunto al suo bagaglio culturale di architetto, filosofo e autore di due libri di poesie pubblicati. Ha svuotato la stanza e l'ha riempita di forme spontanee, composte da una varietà di parti meccaniche, che a volte sembrano decostruite, come se si trattasse di un processo induttivo o semplicemente di costruire forme inesistenti. Negli ultimi anni ha dato vita ad una così grande varietà di forme che gli hanno permesso di esplorare artisticamente se stesso e sintetizzare così il suo linguaggio. Questa sintesi lo ha portato a convertire queste parti meccaniche in veicoli che possono sia esistere che emergere interamente dall'interno nella creazione dei suoi giocattoli. Premi: Primo premio di pittura presso l'Università di Architettura José María Vargas, Caracas (Venezuela) nel 1996. Premi: Primo premio di scultura alla Galleria Mentana di Firenze (Italia) nel 2015. Premi: Rivista "International Poets of the World 2004" in Argentina.