Dipinto digitale «Di fronte al mio destino» - FAVIAN OJEDA
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Di fronte al mio destino

FAVIAN OJEDAColombia
Arte digitale originale, 50×70 cm, 2019
559 €EUR
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Numero di copie in edizione limitata: 10
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Caratteristiche dell'Arte Digitale “Di fronte al mio destino”

Anno di creazione2019
Dimensioni50 L × 70 A × 0 P   cm
Tipi di artearte digitale
Stilegrafica vettoriale
Generestorico
Metodo di imballaggiotubo
Parole chiave
progettograficoMigrazioneFino aIllustrazioneTipografiaArte digitale

Descrizione dell'opera “Di fronte al mio destino”

Traduzione automatica

Questa proposta tenta di riflettere in brevi frasi il dramma della migrazione venezuelana: tutti i problemi, le situazioni e i desideri che ha la sua popolazione e le grandi sfide a cui è esposta a causa dello scenario confuso e grave che quel paese sta vivendo a causa delle politiche dell'attuale governo. È la sintesi di quanto bisognava fare affinché ogni emigrante possa diventare una speranza di cambiamento e di trasformazione positiva di un Paese come il Venezuela. L'opera è costruita con elementi tipografici che danno forma a una scena triste di un ragazzino con i suoi pochi averi in una valigia e nell'emblematico zaino che il Ministero dell'Istruzione del Venezuela ha distribuito agli scolari del suo paese e che oggi funge da borsetta a coloro che si avventurano a varcare i confini venendo riconosciuti come migranti venezuelani.

Opere d'arte all'interno

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Informazioni sull'artista
FAVIAN OJEDA

FAVIAN OJEDA, Colombia

Nato a Maracaibo, Venezuela; e attualmente ha sede nella città di Bucaramanga, in Colombia. All'età di 7 anni inizia la sua ricerca artistica partecipando a concorsi d'arte locali, riuscendo a qualificarsi con una proposta nella città di Caracas, con la quale realizza la sua prima mostra collettiva di proposta creativa con la K di Kellogg's nel 1980 presso il Museo. dei bambini. Nel 1991, senza una precedente formazione artistica, entra alla Scuola di Arti Plastiche per iniziare la sua formazione di grafico, che lo porta a proseguire gli studi più avanzati in questo campo, finché nel 1995 entra in quella che è stata la prima scuola di graphic design. a livello universitario in Venezuela. Tra gli studi che ha portato avanti nel corso della sua carriera figurano le tecniche di composizione grafica e di rappresentazione grafica, risvegliando in lui un particolare interesse per le tecniche e i sistemi di espressione che hanno ampliato la sua visione artistica. I suoi studi come graphic designer lo hanno portato a creare un ampio portfolio ed esperienza nello sviluppo del branding applicato ad aziende e istituzioni che mantengono ancora oggi la sua identità progettuale. Attualmente lavora come grafico freelance per clienti in Colombia e all'estero. Oggi focalizza il suo sguardo di designer sull'arte pura e vuole finire di coltivare quella passione iniziale in modo accademico e pratico, cercando di espandere la sua padronanza del suo mestiere in una costante ricerca di toccare nuovi temi ed esplorare nuovi modi non convenzionali di creare . che offrono al proprio pubblico un naturale interesse per la propria proposta artistica, avvicinandosi ad una visione sensibile alle minoranze sociali che spesso sono relegate dalla possibilità di fruire dell'arte. La sua egida è che lo spettatore si senta parte dell'arte e interagisca con essa. In fin dei conti, l’arte è l’essenza dell’essere umano. Dal 2010 sviluppa lavori tipografici basati su Caligrama e Typo Art. Composizioni che spaziano dal decorativo al tematico. La sua formazione come grafico gli ha permesso di avvicinarsi alle linee guida di questa disciplina per creare arte digitale utilizzando sistemi di stampa innovativi che conferiscono ai pezzi grande ricchezza visiva. Ogni opera parla della tipografia nel suo comportamento e adattamento all'intenzione dell'artista. Nel 2012 Favián Ojeda ha partecipato alla Sala della Cultura I BOD, sponsorizzata dal Banco Occidental de Crédito nella città di Maracaibo, Venezuela. Si trattava di un appello che celebrava la cultura e l'idiosincrasia Zulian in cui gareggiava con più di 3.500 proposte in cui 50 dovevano essere selezionate per essere esposte nella Sala del Concorso e solo 4 opere sarebbero state selezionate per essere esposte sulle facciate di alcune torri emblematiche in quella città per l'arco di un anno in una galleria aperta al pubblico e un premio in denaro, tra i quali è stata selezionata Almarabina, un'opera che riflette in modo chiaro e vivido la cultura Zulia attraverso un grande calligramma che evoca un tratto del ponte sul lago Maracibo che è costruito da parole che descrivono lo Stato di Zulia.

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