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SalvareEros e Thanatos
| Anno di creazione | 2018 |
|---|---|
| Dimensioni | 50 L × 70 A × 1 P cm |
| Tipi di arte | pittura |
| Stile | arte moderna |
| Genere | interno |
| Materiali | tecnica mista, tela |
Descrizione dell'opera “Eros e Thanatos”
(Acrilico, stucco, carboncino, inchiostro, carta su tela) Il titolo di quest'opera è un chiaro riferimento alla filosofia freudiana. Gli istinti di Creazione e Distruzione che governano l'essere umano, riappaiono in questo dipinto continuamente e in forme diverse. Il primo a emergere è sicuramente dato dal dualismo cromatico tra luce/colore e buio/nero (incolore), dualismo molto marcato che divide completamente il dipinto in un piano anteriore, ed uno posteriore all'interno di una spazialità piatta quasi assente, dovuta alla scelta di un chiaroscuro appena delineato solo in alcuni punti. Lo stesso dipinto è stato realizzato distruggendo un'altra opera precedentemente realizzata, e sovrapponendola. Su tutta la tela troviamo continuamente bruciature, tagli e fori che ne hanno "distrutto" la superficie. Il momento che ho scelto di ritrarre, non è casuale, mostra due amanti che si baciano, il suo volto non è visibile, ma quello di lei sì, sembra come permeato da velata malinconia e tristezza: questo bacio raffigura un addio, il momento che precede il distacco , e quindi ancora Eros (il bacio rappresenta la forma più pura dell'amore), e ancora Thanatos (l'addio degli innamorati è allo stesso tempo la distruzione del loro amore). Il risultato che ne deriva è un'immagine molto semplice e lineare, ma allo stesso tempo di immenso impatto emotivo.
Francesco Calipari, Italia
L'artista nasce come danzatore, e quella per la pittura diventerà una passione consolidata molto più tardi, solo a partire dal 2017. La necessità di esplorare nuovi orizzonti artistici lo porterà, nel giro di un paio d'anni, a varcare i confini della danza e del territorio nell'universo della pittura. La sua produzione comincia ad infittirsi, nonostante il poco tempo a sua disposizione dal suo primo lavoro, e il suo stile inizia a delinearsi sempre più chiaramente. Il giovane infatti decide di abbandonare subito quelle che sono le tecniche tradizionali per abbracciare un linguaggio ibrido e del tutto personale, risultato, potremmo dire, di una commistione di stili completamente diversi e antitetici; questa sintesi lo porta alla realizzazione di immagini semplici e lineari, ma allo stesso tempo di immenso impatto emotivo. Il suo stile, un po' come la sua personalità, non è facilmente delineabile. Se da un lato l'amore per la forma, la proporzione, l'armonia e il classicismo lo ha portato ad avvicinarsi ai più grandi autori rinascimentali e all'arte antica, di cui la sua Terra è stata la culla, dall'altro risiede in lui uno spirito dionisiaco in più, quella sorta di caos creativo che lo fa oscillare dalle più pure speculazioni astratte sul colore, alla continua sperimentazione di nuovi materiali, trasformando alcune opere in vere e proprie strutture polimateriche. Spesso il suo incessante istinto distruttivo lo porta a sfigurare le sue tele con squarci, buchi, tagli e bruciature; altre volte queste due componenti antitetiche convergono nella stessa opera creando quel dualismo estetico dal forte impatto emotivo che rappresenta una delle caratteristiche più affascinanti di questo eccentrico artista emergente.